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STORIA
Premesse La storia del paese è ricca di avvenimenti e tradizioni sia scritti che tramandati sino ai giorni nostri. Importanti sono oggi alcune tradizioni che hanno contribuito allo sviluppo del paese e che hanno conservato lo spirito e le finalità superando la prova degli anni. Esse sono: l’agricoltura e la Fiera Agricola, l’artigianato e la Scuola di Ebanisteria , la tradizione religiosa, la solidarietà e le manifestazioni culturali. Degni di nota sono infatti molti edifici religiosi e civili che custodiscono numerosi tesori d’arte segno delle antiche tradizioni di Bovolone. Le origini Sulla base dei dati della Soprintendenza archeologica del Veneto, la frequentazione preistorica e protostorica del comprensorio di Bovolone inizia nel Neolitico (seconda metà del IV millennio a.C.) e si protrae fino all’età del Bronzo Finale (X secolo a.C.) Una rivisitazione storica successiva identifica la continuità della presenza anche nel periodo romano. Le indagini sono iniziate a partire dalla seconda metà del 1800. Si scopre, nella primavera del 1876 la necropoli di Bovolone. Le ricerche ripresero nel 1959, che individua la necropoli del Croson in località Prato Castello. Questo sito, Bovolone - Castello, diventa un importante punto di riferimento per tutte le più svariate cronologie relative all’età del Bronzo. Un sito che presenta un’ ampia documentazione per quel che concerne sia l’aspetto funerario che abitativo. Si desume, dalla vastità della ricerca estesa anche ad altre località del paese che l’operosità e la capacità di sopravvivenza degli abitanti hanno dato vita, senza dubbio, ad una comunità molto numerosa e sviluppata. Le condizioni climatiche, questo grande avallamento, dove scorreva l’acqua, gli immensi acquitrini , i terreni boschivi e la fertilità della terra, tutti questi elementi, evidentemente molto favorevoli, fecero si che vi approdassero numerosi abitanti, i quali fondarono qui i loro villaggi. Terra del Longobardo Bodilone Dai più antichi documenti di investitura dei beni (813) troviamo testimonianza del nome della località chiamata “Bodoloni”. Ciò non significa che l’insediamento sia stato fondato in quell’anno: è probabile che risalga a qualche tempo prima, ossia al periodo in cui i longobardi dominano buona parte dell’ Italia. Lo storico e linguista Giovanni Rapelli, fa risalire , infatti, l’etimologia di Bovolone al nome di un personaggio di origine longobarda, tale Bodilo che secondo l’interpretazione dell’ Olivieri è la più attendibile. (cfr. l’ Olivieri e pag. 30). A questo periodo risalgono vari altri toponimi la cui derivazione viene comunemente assegnata a signori di origine longobarda Tutte le altre ipotesi sin qui fatte vanno decisamente scartate perché non avrebbero un adeguato supporto storico. Un Feudo vescovile Il primo documento storico risale al 24 giugno 813 redatto dal Vescovo di Verona Ratoldo, Monaco Benedettino che emanò un privilegio noto come “Pagina Firmitatis” che distribuiva le rendite del Feudo di Bovolone, sua terra, in quattro parti uguali (Vescovo, Clero, poveri e Fabbriche della Chiesa). In seguito tale privilegio venne confermato da Vescovi, Papi, Imperatori e la Serenissima Repubblica Veneta. Lo sviluppo di un popolo Nel 1560 lo storico Veneziano Canobio descrive Bovolone come tra i paesi più sviluppati di tutta la Provincia, centro agricolo e commerciale di notevole importanza. La popolazione, di circa 2000 abitanti, era perspicace negli affari e Bovolone era conosciuto per la sua rinomata Fiera Agricola di San Biagio. La Fiera Agricola di San Biagio La Fiera agricola venne istituita nel 1278 e si affermò negli anni seguenti e nei secoli successivi come un vero porto franco per cui bestiame e merci venivano liberamente esposti sul suolo pubblico. Fu intitolata a San Biagio, Patrono del Paese che si festeggia, come dal Martirologio, il giorno 3 di Febbraio. Il Santo Vescovo è invocato quale protettore per le malattie della gola e per il suo speciale potere taumaturgico per guarire le malattie degli animali. E’ la prima fiera, in ordine di tempo, che si svolge nel veneto ed è un appuntamento importante per gli operatori del settore che nel periodo programmano l’annata agraria. Vi sono , oltre alle macchine per la lavorazione della terra e della tabacchicoltura, sezioni enogastronomiche, mobili d’arredo, convegni, spettacoli . Si svolge tra gennaio e Febbraio nella quinta domenica dell’anno ed è visitata da oltre 50.000 persone. (Info:Bovolone Promuove 045 690 14 89) La Risicoltura L’ espansione agraria nel secolo XV e la diffusione della risicoltura impose la necessità di irrigare i terreni per aumentarne la produttività o per ridurli in risaia o per azionare nuovi opifici (pile da riso). Tra il XVI ed il XX secolo le concessioni di acqua per Bovolone, ad uso risaia, superavano di gran lunga quelle di tutti i paesi limitrofi ed oltre. Vennero costruite pile da riso che sfruttavano la forza motrice dell’ acqua: la Pila del Mulinello, la Pila del Bosco, la Pila della Grassa, la Pila della Comunità in Via Umberto I. E’ documentato che i Nobili Veneziani si servivano di questo prezioso alimento sin dal secolo XV-XVI. Tutt’ ora vengono coltivati terreni a risaia. La Tabacchicoltura Un’altra economia agricola, molto praticata è la tabacchicoltura. Se ne ha notizia sin dagli anni 30 del secolo scorso con la lavorazione del tabacco da pipa. La coltivazione si sviluppò soprattutto dopo l’evento bellico del 1945 quando diventò la più grande economia. Oggi può vantare una produzione tra le maggiori a livello nazionale per quantità e soprattutto per qualità, ritenuta la migliore dalle principali fabbriche di sigarette. La coltivazione e l’uso del tabacco importato dai veneziani dall’oriente era noto per il suo potere di prevenzione e cura delle malattie. La Città di Bovolone , la Città di Castello in Umbria e di Francolise in Campania sono nominate dalla CEE “Città del Tabacco”. Vivere l’arte oggi – l’Artigianato del Mobile Classico I punti rivelatori dell’ attività artigiana del Mobile Classico sono le insegne di “Mobili in stile” - “Laccatura” - “Lucidatura” - “Restauro mobili antichi” - “ Antichità e Restauro” - “Mobili d’arte” posti sopra le mostre e le botteghe artigiane. Garanzia di formazione e qualità è la Scuola di Ebanisteria, C.F.P. Centro di Formazione Professionale, gestito dalla Provincia di Verona,unico nella Regione Veneto. Prepara i futuri artigiani,” gli ebanisti” , all’arte della lavorazione del legno: laccatura, doratura, intaglio, intarsio e restauro, disegno tecnico. In Bovolone , “Città del Mobile Classico, la casa la si può arredare tutta: dai mobili d’arredo alle vetrate artistiche, dal ferro battuto ai serramenti. Le mostre sono ricche di mobili pregiati e sono sempre visitabili su appuntamento anche i giorni festivi. Nelle Cantine del Vescovo site nel Palazzo Vescovile è stato allestito il “Museo percorso tra gli stili del mobile” dal XV al XX sec.. E’ un anello di congiunzione con il passato, la continuità della tradizione, la storia della scuola di ebanisteria e dell’ attività amanuense dell’ artigiano e della sua bottega.
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