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Stemma Bovolone

Veneto tra terra e cielo


PERCORSI TURISTICI

L’itinerario inizia dalla  Pietra Storica situata nei giardini di Palazzo Corte Salvi.

CHIESE

 Antica Parrocchiale di S.Biagio (XII – XVIII)  situata nella piazza centrale

Antica Pieve di S.Giovanni Battista (VIII – XVIII)   situata in Contrada San Giovanni

 Santuario Beata Vergine della Cintura  (XVII) situata in Via Madonna

 Oratorio di San Pietro (XII – XVIII) situato in contrada San Pierino

 

PALAZZI E VILLE URBANE

Palazzo Terzi Tebaldi  (XIV – XIX situato in piazza centrale

Villa Gagliardi (XVI – XIX) situato in via Umberto I°

Villa Terzi (XIV – XIX)  zona Vescovado

Palazzo Vescovile (XIV – XV – XVIII)  zona Vescovado

Corte Panteo – Zampieri (XVI)  zona Vescovado

Corte Tosi (XVI – XVIII)  situata in via Madonna

Corte Brenzon-Malmignati (XVI – XVIII) situata in Mulinello (contrada Madonna )

Corte Ridolfi – Noris (XVI – XVIII) situata in Villafontana

Corte Bianchi (XVI – XVIII) situata in zona Bosco

Corte Montagna (XV – XVIII) situata in zona Canton

Corte Tebaidi (XVI – XVIII) situata in zona Persegarol

Corte Capello (XV-XVIII) situata in San Pierino

Corte Ziletti – Bovio (XV-XVII) situata in zona Campagne

     PERCORSI

 Itinerario storico-culturale- ambientale

 L’itinerario inizia dalla Pietra Storica situata nei giardini di Palazzo Corte Salvi, un monolito che racconta, con graffiti,4000 anni di storia. Sono  tappe fondamentali della storia della località. Si parte dagli antichi insediamenti dei terramaricoli per passare al medioevo e fino ai tempi attuali. Ben 19 tappe che hanno caratterizzato lo sviluppo economico e sociale del paese. I graffiti sono disposti a spirale e si ammirano girandovi intorno. E’ un percorso per conoscere il passato, ricordarlo ai presenti e  tramandarlo ai posteri per la continuità.

Si percorre poi, passando dal semaforo in centro al paese per via Crosare e via San Giovanni, SP per Concamarise e si arriva, seguendo le indicazioni dopo circa 4 km, all’antica Pieve di San Giovanni Battista in Campagna (VIII sec). Il complesso architettonico, restaurato recentemente e ritornato all’antico splendore, si compone di due elementi basilari: la Basilica ed il Battistero ottagonale.

Guarda il depliant del Battistero Di San Giovanni Battista

Guarda il depliant degli affreschi

Guarda il depliant del Tesoretto

Gli studi effettuati colloca il complesso al più antico centro di cristianità  sorto nell’ VIII secolo e probabilmente anche prima. Ne fa  menzione successivamente la “Pagina Firmitatis” datata 24 Giugno 813 del Vescovo Ratoldo di Verona che divide in quattro parti uguali le decime provenienti dalla “cortes  de idest …...,bodolone,..". Durante il restauro e le indagini archeologiche condotte dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto venne alla luce la vasca (il fonte battesimale ad immersione ottagonale all’ interno del Battistero) confermando l’antica “Ecclesia Baptismalis”. Durante gli scavi, oltre a sepolture venne alla luce un tesoretto di monete d’argento dell’epoca enriciana (XII sec). Il Battistero è riccamente affrescato con dipinti cinquecenteschi raffigurante la vita ed il martirio di S .Giovanni Battista e nelle sei lunette superiori  la passione di Cristo. Mentre nel presbiterio (1792): i quattro evangelisti con Mose’ ed Elia e nella lunetta dell’altare la nascita di Maria Vergine. Nella Basilica esistono altri affreschi trecenteschi situati nell’ absidiola di sinistra, raffiguranti la Madonna che allatta il Bambin  Gesù,Cristo sul trono con un cartiglio in mano,due Sante tra cui presumibilmente la Martire Sant’Agata vicino ad un lacerto di crocifissione. Il compresso architettonico rappresenta un unicum  in ambito campestre di un’antica Pieve.

Si ritorna in paese ed in centro nella piazza V Emanuele troviamo due Chiese affiancate. L’antica parrocchiale,  intitolata a San Biagio e sottotitolata ai SS Fermo e Rustico (XII sec), e la “Chiesa  Parrocchiale”  intitolata a San Giuseppe.

L’ antica chiesa intitolata a San Biagio ed ai SS. Fermo e Rustico sorse probabilmente nel XII secolo. In origine essa era l’ Oratorio annesso al Palazzo Vescovile, che alla fine del ‘200 il Vescovo donò alla Comunità di Bovolone per farne una nuova Pieve. L’ antichità dell’edificio è confermata anche dagli affreschi della controfacciata.

La Chiesa venne allungata nel 1412 e completamente ristrutturata nel 1742, quando venne costruito il Presbiterio e l’Abside. Le attuali forme esterne ed interne risalgono quindi a quell’intervento.

Degli antichi sette altari ne conserva soltanto due,  gli altri sono stati alienati. Fortunatamente sono state conservate le famose tele  cinquecentesche di Nicolò Giolfino (S.Biagio e SS.Fermo e Rustico), di Felice Brusasorzi,(la Benedizione dei pani), di Paolo Farinati (Cristo risorto) e quelle settecentesche di Nicola Marcola  ai lati del Presbiterio (La Cena di Emmaus e Melchisedech che offre il pane ed il vino ad Abramo), di Saverio dalla Rosa (La Madonna con il Bambino, S.Antonio e S.Luigi Gonzaga) e del Buratto(La Madonna con il Bambino e i SS. Giuseppe ed Isidoro.

L’interno conserva due altari: quello principale del Maderna, dedicato a S.Biagio, in marmi policromi e l’altro dedicato alla Pietà.. Il soffitto è interamente affrescato ed il lavoro viene attribuito a Marco Marcola.

Affiancata all’antica Chiesa troviamo la Chiesa dedicata a San Giuseppe ( XIX sec) che trova la sua origine con Don Filippo Accordi nel 1844. I lavori si protrassero sino al 1857. Poi rimasero fermi per parecchi anni fino al 1913 che ripresero  ad opera di Don Quintiliano Bortoli. I lavori si fermarono quasi subito nel 1915 per la sopravvenuta prima  guerra mondiale. Ripresero nel 1922 ed il 22 ottobre 1927 la statua di Cristo Redentore veniva collocata sull’ alto della facciata. L’opera fu poi ultimata da Mons. Bartolomeo Pezzo  e la Chiesa fu benedetta il 7 ottobre 1935 ed alla fine dell’evento bellico della seconda guerra mondiale fu consacrata il 6 ottobre 1945. Qualche anno fa in chiesa nella parete destra venne collocato il sarcofago di Mons Ormaneto, già parroco di Bovolone dal 1543 al 1570, illustre veronese, Vescovo di Padova  e  Nunzio Apostolico in Spagna.

Si prosegue e poco distante in piazzale Scipioni nel retro piazza  del monumento ai caduti di tutte le guerre troviamo  il  Palazzo Vescovile secc. XV - XVIII,  ora sede Municipale. Il Vescovo di Verona vantava in Bovolone possedimenti fondiari almeno  dall’ VIII secolo, ne è prova il documento “pagina firmitatis”  redatto nell’anno 813 dal Vescovo Ratoldo. In seguito i possedimenti vennero confermati da papi ed Imperatori finché il Vescovo Ermolao Barbaro nel 1460 procedette al restauro ed alla ristrutturazione di gran parte degli edifici vescovili. Questa Corte Castello era il centro nevralgico di tutta l’organizzazione preposta  alla gestione del patrimonio vescovile (3062 campi dei quali 460 in gestione diretta. In questo luogo  confluivano e venivano conservati tutti i prodotti agricoli  derivanti da decime, censi feudali, e dalla gestione diretta dei campi. Tra il 1790 ed il 1805 il Vescovo Giovanni Andrea Avogadro volle radicalmente  ristrutturare l’antica dimora. Tolse le torri ed i merli  e venne edificato l’imponente  attuale edificio  più alto  e più lungo del precedente. La facciata e di bell’ effetto prospettico. Nelle lesine centrali vengono riprodotte le insegne episcopali la Mitria ed il Pastorale. Sono state conservate le barchesse , il portale bugnato cinquecentesco quale  accesso posteriore, già ara di sopra , il rustico e la sottostante caneva “Cantine del Vescovo”(sec. XV) , dove è collocato il  Museo “Percorso degli stili del mobile".

 Usciti dalla piazza del monumento di prosegue a destra per via Crosare e dopo un centinaio di metri si arriva  a sinistra sul piazzale Mulino, che è un ampio parcheggio, ed a piedi passando dal sottopasso ferroviario si arriva nel: 

Parco “ Valle del Menago” ed al “Paesaggio preistorico” ( Premio Oscar dell’innovazione)

Il Parco, è una grande zona di 350.000 metri quadrati che custodisce percorsi, ciclabili e pedonali di 7 km  tra filari e alberi autoctoni, flora e fauna. L’ampio parco assolve alle funzioni di svago, gioco, didattica ambientale, ricreazione e relax. All'interno del laghetto, su un’isoletta ricca di fauna locale è stato ricostruito un  paesaggio preistorico del 1.300 a.C. sulla base di recenti ritrovamenti archeologici da parte della Soprintendenza. E’ uno spaccato di vita quotidiana  con le abitazioni, i fuochi, le macine, i forni, la conciatura delle pelli. Il paesaggio preistorico fa parte dei musei della Provincia di Verona. Vi è inoltre un percorso della salute che offre a scelta diverse soluzioni  di impegno fisico. Il parco è usufruibile per visite semplici o guidate, per allenamenti sportivi o per passarvi una giornata con la famiglia in piena distensione sui tavoli o nel prato del grande  bosco.

Il parco è aperto tutti i giorni ad ingresso libero.

Continuando la passeggiata fino alla strada che taglia in due il parco, Via dei Restei e Saccavezza  a destra troviamo il ponte della cascata sulla Fossa Nuova e dagli stessi argini si può  proseguire il percorso verso il Bosco delle Piante messe a dimora per i nati di ogni anno , mentre a sinistra  passando dal Ponte dei Restei della ex proprietà dei Conti Capello si arriva alla Chiesetta  di S.Pietro  secc. XII / XVII. Le origini della Cappella di San Pietro risalgono sicuramente a tempi molto remoti, ma la sua esistenza ci è già nota dal 1454. Fu costruita su un fondo della Pieve di Bovolone, ma passò poi nelle mani della famiglia patrizia veneziana dei Conti Capello che ne fecero la cappella di corte. Il Conte Gerolamo, nel suo testamento  del 16 Gennaio 1569 la istituì in “Cappellania” e la dotò di un proprio cappellano.

Agli inizi del 1700 sorsero varie diatribe, tra il cappellano ed il parroco, circa il possesso e l’officiatura che si teneva in essa. Mons.  Ducchi nel 1728 definì la controversia con il celebrarvi le festività e più tardi avocò a se il titolo di “Cappellano”. La proprietà nel 1847  passò all’erede il Nobile Marchese Antonio Cavalli di Ravenna e successivamente  all’ Avv. Leonello Rossi di Padova che nel 1966 provvide ad ampi restauri.

Si prosegue il percorso dopo la chiesetta  e si arriva sulla strada di Via San Pierino e girando a sinistra, si percorre le vie delle mostre artigiane e superato il  centro del paese. Si  prosegue  verso Verona ,passando da via Madonna, dove  possiamo  trovare numerosi negozi e mostre d’artigianato e botteghe di restauro.. All’incrocio semaforico troviamo il Santuario della Beata Vergine della Cintura  sec XVII.

Era inizialmente intitolato alla “Madonna del mulinello” in quanto trovasi  nell’omonima contrada  così chiamata per la presenza di un vecchio mulino. Il Complesso fu eretto nel 1648 per merito dell’arciprete D. Antonio Barbieri e grazie, anche alla partecipazione degli abitanti della contrada.  Ora la località viene chiamata Via Madonna. Il luogo dove venne edificato presentava i resti di un fienile in rovina. Accanto ad esso era presente , all’interno di una rozza nicchia, una statuetta  in marmo della Madonna seduta su di un trono  col bambino in braccio, cinti entrambi da una cintura ai fianchi e coronati da un’aureola di angeli.

Lo storico veronese Moscardo scrive che nel 1668  “quel luogo fu sempre tenuto in grande devozione e riverenza con la lampada, et bene spesso li vicini vi facevano orazioni, per il che nel popolo andava crescendo la fede e la devozione”.

L’ edificio fu benedetto il 5 novembre del 1650  e tale evento comportò l’arrivo a Bovolone di molti pellegrini dai comuni viciniori, ma anche da oltre i confini della Diocesi di Verona.

Dato il numeroso afflusso di devoti vennero chiamati i Padri eremiti di Sant’ Agostino. Alla fine del ‘600 viene collocato un grande organo e nel 1730 venne innalzato il campanile.

Con l’arrivo di Napoleone e delle sue truppe si interruppero le celebrazioni del padri che se ne andarono ed il Santuario venne depredato e spogliato di tutti i suoi beni artistici che arredavano la chiesa. Rimase la devozione che perdura tutt’ora.

Proseguendo, in direzione Verona, si arriva dopo 4 km. alla  frazione di Villafontana. La Chiesa dedicata a Sant’Agostino nel cui interno si trovano due tele di Paolo Farinati che rappresentano una S.Giovanni Battista e l’altra i SS Martino e Barbara. Le origini della chiesa risalgono intorno al 1400. Usciti dalla chiesa a destra troviamo  la Villa Noris dove soggiornò Napoleone Bonaparte nel luglio 1796.

L’itinerario  prosegue per la visita delle Case a Corte e dei Palazzi Patrizi, che sono visitabili dall’esterno. Sono elementi architettonici che trovano le sue origini sin dal XIV sec. e fino al XIX sec.(v. elenco Sintesi itinerario storico)

www.prolocobovolone.eu

Tel e Fax 045 710 35 85

 

Bibliografia:

Quaderni di archeologia  Regione Veneto

SAP Soprintendenza Beni Arch.Veneto

Scola Gagliardi : Villa Bodoloni

Studio ed elaborazione di Luigino Massagrandi Proloco Bovolone

Foto archvio Proloco


Associazione

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